Comunità comprensoriali[modifica | modifica wikitesto]
I 116 comuni sono raggruppati in otto comunità comprensoriali (ted. Bezirksgemeinschaften), unità amministrative poste tra la provincia autonoma e i comuni. Svolgono funzioni delegate dalla provincia stessa, in particolare coordinano le attività dei comuni. Sono rette da una giunta comprensoriale (Bezirksausschuss), presieduta da un presidente comprensoriale (Bezirkspräsident), entrambi eletti dal consiglio comprensoriale (Bezirksrat), i cui membri sono scelti dai comuni con un complesso sistema di voto, per la rappresentanza di tutti i gruppi linguistici e politici
Autonomia[modifica | modifica wikitesto]
Dopo la riforma dello statuto regionale del Trentino-Alto Adige, risalente al 1972, la provincia è stata investita di un ampio potere di legiferare (nello statuto del 1948 questo potere era marginale).
Mentre tutte le altre province italiane hanno mere funzioni amministrative, la provincia autonoma di Bolzano, così come quella di Trento, ha potere legislativo in molte materie normalmente di competenza statale o regionale. Particolarmente importanti sono le competenze in materia di sanità, scuola, formazione, lavoro, trasporti e viabilità.
Per la gestione autonoma delle vaste competenze l'Alto Adige dispone di uno specifico regolamento finanziario: 9/10 del gettito fiscale prodotto in Alto Adige spettano alla provincia, che poi versa allo Stato il 0,6% degli interessi relativi al debito nazionale come contributo al risanamento del deficit pubblico (circa 476 milioni di euro nel 2014).[42] La provincia autonoma dispone di 9.000 euro di risorse all'anno per ognuno dei suoi abitanti, superati dai 12.000 della Valle d'Aosta, contro i 2.000 della Lombardia.[43] La Lombardia però gestisce meno competenze e ha meno risorse proprie, con funzioni e servizi a carico dello Stato centrale che l'Alto Adige invece autogestisce ed autofinanzia, tra le quali il sistema dell'istruzione dalla scuola materna all'università, il settore sanitario e quello sociale, la gestione dell'intera rete delle strade statali e provinciali. Complessivamente il bilancio dell'Alto Adige si aggira sui 5 miliardi di euro all'anno.[44]
Autonomia legislativa[modifica | modifica wikitesto]
La provincia possiede la competenza esclusiva a legiferare nelle seguenti materie: ordinamento degli uffici provinciali e del personale ad essi addetto;toponomastica, fermo restando l'obbligo del bilinguismo nel territorio della provincia di Bolzano; tutela e conservazione del patrimonio storico, artistico e popolare; usi e costumi locali ed istituzioni culturali (biblioteche, accademie, istituti, musei) aventi carattere provinciale; manifestazioni ed attività artistiche, culturali ed educative locali, e anche con i mezzi radiotelevisivi, esclusa la facoltà di impiantare stazioni radiotelevisive; urbanistica e piani regolatori; tutela del paesaggio; usi civici; ordinamento delle minime proprietà colturali, anche agli effetti dell'art. 847 del codice civile; ordinamento dei "masi chiusi" (Erbhof) e delle comunità familiari rette da antichi statuti o consuetudini; artigianato; edilizia comunque sovvenzionata, totalmente o parzialmente, da finanziamenti a carattere pubblico, comprese le agevolazioni per la costruzione di case popolari in località colpite da calamità e le attività che enti a carattere extra provinciale, esercitano nella provincia con finanziamenti pubblici; porti lacuali; fiere e mercati; opere di prevenzione e di pronto soccorso per calamità pubbliche; miniere, comprese le acque minerali e termali, cave e torbiere; caccia e pesca; alpicoltura e parchi per la protezione della flora e della fauna; viabilità, acquedotti e lavori pubblici di interesse provinciale; comunicazioni e trasporti di interesse provinciale, compresi la regolamentazione tecnica e l'esercizio degli impianti di funivia; assunzione diretta di servizi pubblici e loro gestione a mezzo di aziende speciali; turismo e industria alberghiera, compresi le guide, i portatori alpini, i maestri e le scuole di sci; agricoltura, foreste e corpo forestale, patrimonio zootecnico e ittico, istituti fitopatologici, consorzi agrari e stazioni agrarie sperimentali, servizi antigrandine, bonifica; espropriazione per pubblica utilità per tutte le materie di competenza provinciale; costituzione e funzionamento di commissioni comunali e provinciali per l'assistenza e l'orientamento dei lavoratori nel collocamento; opere idrauliche della terza, quarta e quinta categoria; assistenza e beneficenza pubblica; scuola materna; assistenza scolastica per i settori di istruzione in cui la provincia ha competenza legislativa; edilizia scolastica; addestramento e formazione professionale.
Nei seguenti ambiti l'Alto Adige dispone di una competenza legislativa concorrente con lo Stato centrale: polizia locale urbana e rurale; istruzione elementare e secondaria (media, classica, scientifica, magistrale, tecnica, professionale e artistica); commercio; apprendistato; libretti di lavoro; categorie e qualifiche dei lavoratori; costituzione e funzionamento di commissioni comunali e provinciali di controllo sul collocamento; spettacoli pubblici per quanto attiene alla pubblica sicurezza; esercizi pubblici, fermi restando i requisiti soggettivi richiesti dalle leggi dello Stato per ottenere le licenze, i poteri di vigilanza dello Stato, ai fini della pubblica sicurezza, la facoltà del Ministero dell'interno di annullare d'ufficio, ai sensi della legislazione statale, i provvedimenti adottati nella materia, anche se definitivi. La disciplina dei ricorsi ordinari avverso i provvedimenti stessi è attuata nell'ambito dell'autonomia provinciale; incremento della produzione industriale; utilizzazione delle acque pubbliche, escluse le grandi derivazioni a scopo idroelettrico; igiene e sanità, ivi compresa l'assistenza sanitaria e ospedaliera; attività sportive e ricreative con i relativi impianti e attrezzature.
Autonomia finanziaria[modifica | modifica wikitesto]
In base all'articolo 75 dello statuto del 1972, spettano alla Provincia di Bolzano:
- i nove decimi delle imposte di registro e di bollo, nonché delle tasse di concessione governativa;
- i nove decimi delle tasse di circolazione relative ai veicoli immatricolati;
- i nove decimi dell'imposta sul consumo dei tabacchi;
- i sette decimi dell'imposta sul valore aggiunto, esclusa quella relativa all'importazione;
- i quattro decimi dell'imposta sul valore aggiunto relativa all'importazione, riscossa nel territorio regionale (da ripartire nella proporzione del 53% alla Provincia di Bolzano e del 47% alla Provincia di Trento);
- i nove decimi del gettito dell'imposta di fabbricazione sulla benzina;
- i nove decimi di tutte le altre entrate tributarie erariali, dirette o indirette, comunque denominate, inclusa l'imposta locale sui redditi, ad eccezione di quelle di spettanza regionale o di altri enti pubblici (comuni in primis).
Economia[modifica | modifica wikitesto]
L'economia altoatesina è fortemente diversificata.
Molto sviluppata è la frutticultura: Il 10% delle mele dell'Unione Europea, ovvero il 2% della produzione mondiale, si coltiva in Alto Adige, su una superficie di 18.000 ettari. Grazie al clima mite, soprattutto lungo la Strada del vino, la vite cresce particolarmente bene. Numerosi vini portano il contrassegno D.O.C. nella zona vitivinicola alto atesina. Tra i più conosciuti ricordiamo il Traminer aromatico dell'Alto Adige, il vino di Caldaro, il Santa Maddalena, il Weissburgunder e il Blauburgunder dell'Alto Adige. Da non dimenticare lo Schiava e il Lagrein, vino autoctono. L'area coltivata a vite non supera i 5.100 ettari. Ciò non impedisce ai vini altoatesini di ben figurare nei concorsi internazionali di qualità. È altoatesina anche la birra Forst.
Anche l'industria ha conosciuto un importante sviluppo. Tra i gruppi più importanti ricordiamo Fercam (autotrasporti),Leitner (funivie), Loacker e Senfter (alimentari), Rubner (industria del legno), Salewa (abbigliamento da montagna). Pure la Zuegg (alimentari) è un'impresa di origine altoatesina. Molti sforzi vengono fatti per coniugare la crescita con la sostenibilità ambientale. La provincia punta in particolare sulle fonti di energia alternativa: biomasse, energia idrica, energia solare. L'Alto Adige è pertanto considerato all'avanguardia in Italia per aver puntato molto sulla Green economy delle sue imprese e l'essere cerniera con il mondo germanico ed europeo.[45]
Ma il settore economico di gran lunga più importante è il turismo: rinomate stazioni sciistiche (Plan de Corones, Sellaronda, Plose), le terme a Merano, l'offerta culturale di Bolzano (tra cui il museo archeologico provinciale di Bolzano e il Museion), la bellezza del paesaggio e l'ottima cucina altoatesina attirano ogni anno milioni di turisti. La provincia di Bolzano è la prima in Italia quanto a pernottamenti, davanti a Rimini e Venezia.
Tutto ciò ha creato un notevole benessere. Con un PIL pro capite di 41.184 € (2015) l'Alto Adige si colloca al primo posto tra le regioni ovvero province autonome d'Italia. Nel terzo trimestre 2014, l'Alto Adige aveva un tasso di disoccupazione congiunturale del 4,2%.[46]
Le principali associazioni economiche che rappresentano le aziende altoatesine sono l'Associazione degli albergatori e pubblici esercenti (HGV),[47] l'Associazione degli artigiani (APA),[48] l'Associazione degli industriali[49] e l'Unione commercio turismo servizi Alto Adige (rappresentanze locali rispettivamente di Confindustria eConfcommercio). Sono inoltre presenti sedi provinciali di CNA e Confesercenti.
La provincia autonoma di Bolzano è un importante produttore di energia idroelettrica. La provincia controlla la SEL Spa. Nel complesso l'intervento pubblico nell'economia è piuttosto pronunciato in Alto Adige, il che si riflette anche nella creazione di numerosi posti di lavoro pubblici, che ammontano a quasi 40.000.[50]
Toponomastica[modifica | modifica wikitesto]
La denominazione riportata nello statuto di Autonomia del 1972 (legge costituzionale dello Stato) e nelle successive norme statali di attuazione è quella di provincia di Bolzano o di provincia autonoma di Bolzano, accompagnata dall'omologa traduzione ufficiale in tedesco (Provinz Bozen o Autonome Provinz Bozen). L'articolo 116 dellaCostituzione della Repubblica Italiana a partire dalla riforma costituzionale del 2001 riporta la dicitura Alto Adige/Südtirol[2]: "La Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol è costituita dalle Province autonome di Trento e di Bolzano".
L'ente pertanto utilizza in tutti i suoi atti la doppia denominazione Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige (ufficialmente tradotta in tedesco nella forma Autonome Provinz Bozen – Südtirol). Gli abitanti della provincia sono generalmente detti altoatesini. Si può tuttavia constatare anche in italiano l'utilizzo delle denominazioni Sud Tirolo, Sudtirolo o Tirolo del sud[3] per la provincia di Bolzano e sudtirolesi per i suoi abitanti di lingua tedesca o ladina.[4][5]
La forma ladina non è riportata nello statuto di autonomia o in altre leggi dello Stato, ma negli atti provinciali viene abitualmente resa come Provinzia Autonoma de Balsan – Südtirol (nella variante badioto-marebbana) oppure Provinzia Autonoma de Bulsan – Südtirol (nella variante gardenese).
Durante la dominazione asburgica il territorio dell'odierna provincia di Bolzano era anche conosciuto come Mitteltirol, cioè Tirolo centrale,[6] mentre con Südtirol(Tirolo meridionale) spesso si designava l'odierno Trentino o l'intera parte meridionale del Tirolo (essenzialmente il Trentino-Alto Adige), ove si differenziava fra il Tirolo meridionale italiano (italienisches Südtirol, Welschsüdtirol o Welschtirol, il Trentino) e tedesco (Deutschsüdtirol,[7] l'odierno Alto Adige). L'uso del termineSüdtirol per indicare il territorio fra Brennero e Salorno è pertanto ingiustificato.[8]
Anche in altre lingue l'uso storico non corrisponde con quello attuale. In fonti di lingua inglese South Tyrol (anche South Tirol) si estende oltre la provincia di Bolzano odierna.[9] In fonti di lingua francese Sud-Tyrol indica (anche) il Trentino.[10]
Secondo lo statuto di Autonomia la toponomastica deve essere bilingue. I toponimi italiani dell'Alto Adige sono stati raccolti da Ettore Tolomei nel prontuario dei nomi locali dell'Alto Adige e vengono affiancati ufficialmente[11] dai corrispettivi toponimi tedeschi e ladini. Soprattutto nella cartellonistica di montagna vengono invece spesso omesse le indicazioni in italiano.[12]L'amministrazione di alcuni comuni a maggioranza di lingua tedesca ha inoltre disposto che il toponimo Alto Adige, ufficiale anche al tempo del Regno d'Italia napoleonico (per indicare la suddivisione amministrativa detta Dipartimento dell'Alto Adige, gravitante però più sul Trentino), non venga più usato negli atti pubblici.[13][14]
I comuni o le frazioni dell'Alto Adige che portano il nome di un santo hanno, nel corrispondente in lingua tedesca, l'abbreviazione St. che corrisponde a "sankt" (ad esempio Sankt Christina in Gröden).
Lingue e gruppi linguistici[modifica | modifica wikitesto]
La provincia autonoma di Bolzano è un'area trilingue. Il tedesco e l'italiano sono lingue ufficiali della provincia, a cui si aggiunge il ladino in due valli orientali.
Circa due terzi degli abitanti sono di madrelingua tedesca. Nella vita privata e pubblica all'interno della componente germanofona predomina un dialetto austrobavarese alpino (il dialetto sudtirolese), caratterizzato da una certa presenza di vocaboli di origine romanza. Il tedesco standard nella sua variante austriaca rimane l'idioma insegnato a scuola, usato nella comunicazione scritta e nelle occasioni ufficiali. Il gruppo tedescofono è maggioritario in 102 comuni su 116 (con una punta del 100% a Martello), di questi in ben 77 comuni il gruppo linguistico tedesco costituisce più del 90% dei residenti. Gli italofoni, circa un quarto della popolazione provinciale, sono maggioritari in cinque comuni: Bolzano (73,80%), Laives (71,50%), Bronzolo (62,01%),Salorno (61,85%) e Vadena (61,50%). Il comune di Merano, la seconda città più popolosa della provincia, è per circa metà di madrelingua italiana (49,06%), a Fortezza il 38,51% della cittadinanza appartiene al gruppo italiano ed a Bressanone, terzo comune della provincia, gli italofoni sono il 25,84%.[27]
I madrelingua italiani vengono ricorrentemente definiti Walsche e la lingua italiana Walsch, entrambi termini che derivano dal germanico antico (Walh, straniero[28], cfr. Valacchi) e hanno acquisito connotazione negativa.[29][30][31][32]
Gli italofoni, provenienti da regioni diverse, nella vita quotidiana usano per lo più l'italiano standard, mentre nella Bassa Atesina è diffuso anche il dialetto trentino.[33]
Oltre il 4% degli altoatesini è di madrelingua ladina dolomitica. I ladinofoni sono concentrati soprattutto nella val Gardena e in val Badia e costituiscono la maggioranza in otto comuni: La Valle (punta del 97,66%), San Martino in Badia, Badia, Marebbe, Santa Cristina Valgardena, Selva di Val Gardena, Ortisei, Corvara in Badia.
In occasione del censimento decennale della popolazione, ogni cittadino maggiore di 14 anni è chiamato a dichiarare la propria appartenenza a uno dei tre gruppi linguistici. In base ai risultati si procede all'assegnazione dei posti negli impieghi pubblici, delle case popolari, dei contributi per enti e associazioni, secondo il sistema della proporzionale etnica.[34] L'autonomia altoatesina si basa infatti sul principio del separatismo linguistico. Asili, scuole, case di riposo sono distinti per gruppo linguistico. Anche alcune associazioni attirano soci prevalentemente di un solo gruppo linguistico, come il Club Alpino Italiano e l'Alpenverein Südtirol, e anche laCaritas intrattiene sezioni separate.
Per quanto riguarda in particolare la scuola, l'insegnamento viene impartito esclusivamente in lingua italiana o tedesca, secondo l'appartenenza linguistica, da insegnanti di madrelingua. Elemento di attenuazione risulta l'apprendimento dell'altra lingua a partire dalla prima o seconda elementare (a mo' di lingua straniera). A livello della giunta provinciale vi sono due distinti assessorati, uno per l'intendenza scolastica tedesca e uno per quella italiana.
Tra il 1971 e il 2011 il gruppo linguistico italiano, in costante crescita dal primo dopoguerra fino agli anni sessanta, è calato da 137.759 a 118.120 residenti.
Consistenza demografica in Alto Adige per gruppo linguistico (1880-2011) - Dati assoluti e percentuali[35] | |||||
Anni
|
Italofoni
|
Germanofoni
|
Ladinofoni
|
Altri
|
Totale
|
6.884 (3,4%)
|
186.087 (90,6%)
|
8.822 (4,3%)
|
3.513 (1,7%)
|
205.306
| |
9.369 (4,5%)
|
187.100 (89,0%)
|
8.954 (4,3%)
|
4.862 (2,3%)
|
210.285
| |
8.916 (4,0%)
|
197.822 (88,8%)
|
8.907 (4,0%)
|
7.149 (3,2%)
|
222.794
| |
7.339 (2,9%)
|
223.913 (89,0%)
|
9.429 (3,8%)
|
10.770 (4,3%)
|
251.451
| |
27.048 (10,6%)
|
193.271 (75,9%)
|
9.910 (3,9%)
|
24.506 (9,6%)
|
254.735
| |
65.503 (23,2%)[36]
|
195.177 (69,2%)[36]
|
n.d.
|
21.478 (7,6%)
|
282.158[37]
| |
114.568 (33,1%)
|
214.257 (61,9%)
|
12.696 (3,7%)
|
4.251 (1,3%)
|
345.772[38]
| |
128.271 (34,3%)
|
232.717 (62,2%)
|
12.594 (3,4%)
|
281 (0,1%)
|
373.863
| |
137.759 (33,3%)
|
260.351 (62,9%)
|
15.456 (3,7%)
|
475 (0,1%)
|
414.041
| |
123.695 (28,7%)
|
279.544 (64,9%)
|
17.736 (4,1%)
|
9.593 (2,2%)
|
430.568
| |
116.914 (26,5%)
|
287.503 (65,3%)
|
18.434 (4,2%)
|
17.657 (4,0%)
|
440.508
| |
113.494 (24,5%)
|
296.461 (64,0%)
|
18.736 (4,0%)
|
34.308 (7,4%)
|
462.999
| |
118.120 (23,3%)
|
314.604 (62,2%)
|
20.548 (4,0%)
|
51.795 (10,5%)
|
505.067[39]
|
Ai fini della proporzionale etnica, in vigore dal 1981, calcolata invece sui soli cittadini italiani (senza gli altri), i rilevamenti sono stati i seguenti:
|
Uso della lingua tedesca[modifica | modifica wikitesto]
Lo statuto del Trentino-Alto Adige sancisce che la lingua tedesca è parificata a quella italiana, ma quest'ultima fa testo negli atti aventi carattere legislativo (art. 99).
I cittadini di lingua tedesca della provincia di Bolzano hanno facoltà di usare la loro lingua nei rapporti con gli uffici giudiziari e con gli organi e uffici della pubblica amministrazione, nonché con i concessionari di servizi di pubblico interesse. Le carte d'identità dei residenti in Alto Adige sono espresse in italiano e tedesco, oltre ad essere di colore verde.
Nelle adunanze degli organi collegiali della regione Trentino-Alto Adige, della provincia di Bolzano e degli enti locali può essere usata la lingua italiana o la lingua tedesca.
Nella corrispondenza e nelle comunicazioni orali deve essere usata la lingua del richiedente; quando viene avviata d'ufficio, la corrispondenza si svolge nella lingua presunta del cittadino cui è destinata.
«[...] Rimane salvo l'uso della sola lingua italiana all'interno degli ordinamenti di tipo militare.»
|
(art. 100) |
Le amministrazioni pubbliche devono usare, nei riguardi dei cittadini di lingua tedesca, anche la toponomastica tedesca, se la legge provinciale ne abbia accertata l'esistenza ed approvata la dizione (art. 101). Una tale legge non è stata ancora approvata dal consiglio provinciale.
Uso della lingua ladina[modifica | modifica wikitesto]
La lingua ladina è usata nelle scuole materne ed è insegnata nelle scuole delle località ladine. Tale lingua è usata, altresì, quale strumento di insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado delle località stesse. In tali scuole l'insegnamento è impartito su base paritetica di ore in italiano e tedesco.
Esiste un assessorato alla scuola in lingua ladina distinto da quelli in lingua italiana e tedesca.
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